I diffidenti dell'innovazione non sono una novità del nostro tempo: da sempre e in ogni tempo, c'è chi si oppone al nuovo e si strugge nel rimpianto del passato. Spesso si tratta di intellettuali impegnati, troppo innamorati delle loro idee per accettare il nuovo. Tutti questi “progressisti contro il progresso” hanno sempre indicato nei “valori” la ragione della loro contrarietà all’innovazione: non vedono nuovi valori nell’innovazione e temono, se mai, il superamento dei vecchi, ma rassicuranti valori di un tempo.
Il nuovo tempo non è però imposto dalla volontà di uomini privi di valori, il nuovo tempo è imposto dalla forza delle cose: i fatti si rivelano prima delle teorie. Le teorie non servono per determinare i fatti, servono per leggerli, per interpretarli.
E' pur vero però che senza una teoria che aiuti a interpretare il cambiamento, esso non può consolidarsi, non può diventare “epoca”, resta transizione, determina solo senso di crisi. Per questa ragione è oggi necessario mettere mano a nuovi paradigmi interpretativi in ogni ambito del vivere sociale.
Tratto da IL TEMPO DELLA LEADERSHIP