Sabato scorso mia figlia Vanessa (24 anni) è partita per il Bruxelles in cerca di fortuna. E’ un po’ come un ritorno al passato quando i nostri nonni e bisnonni emigravano verso la Germania, la Francia e, appunto, il Belgio.
Certo, ora è molto diverso per un sacco di ragioni, ma lo spirito con cui si affronta questo cambiamento è forse simile.
Sono contento della sua scelta anche se, mi pare inevitabile, mi coglie anche un filo di malinconia. Prevalgono certamente la speranza, la fede e l’apprezzamento per lo spirito di iniziativa e di avventura.
Proprio oggi ho letto una poesia del manager-poeta Stefano Cosulich che mi onora della sua amicizia. Essa riguarda proprio i giovani e il loro sguardo verso il futuro. La condivido volentieri.
Voi dovete
Guardare e sognare lontano
Oltre il confine degli occhi
E la nebbia di casa
Che invischia, impigrisce, nasconde
Voi dovete
Volare lontano
(da mamma e papà)
Strappare un sorriso
Rischiando più lingue
Lottare nel mondo
Voi dovrete ( forse )
Crescere ed invecchiare lontano
E poi magari…
Tornare
Portando saperi e semenze
Idee in salse diverse
Sulle nostre (ormai povere) mense.