Stefano Cosulich. Nel mondo HR, ha rappresentato una voce fuori dal coro, certo, ma mai una voce stonata. Una voce diversa, ma non ribelle; una voce forte, ma mai urlata. Una voce disallineata, ma mai disarmonica.
Conosciuto ai più come manager-poeta, è forse stato ancor più un poeta-manager o forse è stato un Poeta e basta.
Chi ha avuto la fortuna di incontrarlo nel corso del proprio cammino, può forse non averlo capito appieno. Di ciò Stefano non si è certo mai fatto un cruccio. I più invece lo hanno capito e sono ben consapevoli di aver incontrato una persona straordinaria, di aver avuto una fortuna sfacciata, di aver goduto della testimonianza di un umile Gesù della modernità.
Uomo di animo nobilissimo, pensiero elegante, gesto semplice, fu tormentato solo da un dubbio: quello di saper davvero e sempre resistere alla tentazione di essere talora “più abile che onesto”. Il solo fatto che si ponesse questo interrogativo e questo proposito, racconta tutto di lui. Chi lo ha conosciuto, sa benissimo che Stefano fu certamente molto abile, ma ancor più certamente, ancora più onesto. In tutti i sensi possibili.
Stefano continuerà a vivere nelle memorie, nei sentimenti e nell’esperienza stessa di chi lo ha conosciuto.
Forse davvero, l’unico modo per conquistarsi la vita eterna, consiste nel vivere regalandosi pienamente alla vita stessa e agli altri.
Così ha vissuto Stefano e per questo resta. Nell’anima del Mondo.